Sherlock: il fascino della genialità

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Ho sempre avuto un debole per le persone intelligenti. Forse perché ne esistono così poche che quando ne trovi una te la tieni ben stretta. “Sherlock” è stata una serie TV che ha dato una svolta alla mia vita, la prima di tante mie dipendenze.

E’ una serie inglese prodotta dalla BBC, ispirata ai romanzi di Arthur Conan Doyle e con protagonista il famoso detective, reinterpretato in chiave decisamente più moderna. E’ formata da 4 stagioni da 3 episodi ciascuno di 90 minuti (più un episodio speciale di natale comunque FA VO LO SO), quindi è come vedere un film stupendo che ti sembra non finire mai. Ma non vi illudete…finisce. E ti lascia un vuoto dentro, in cui se urli senti l’eco da tanto è profondo.

Partiamo a parlare degli attori perché non sono i primi passati per strada. Sherlock è interpretato dal magico Benedict Cumberbatch, attore che personalmente ritengo tra i migliori esistenti. Ha un livello di recitazione impressionante e fa suo il personaggio in modo davvero unico. Ogni espressione, ogni battuta acida, ogni mossa sono esattamente dove devono essere.

Sherlock è un uomo che ti fa innamorare dopo la prima mezz’ora. Al di là dell’estetica, è davvero affascinante, con il suo sguardo misterioso, la sua asocialità, il suo umorismo pungente. E’ un detective che sa di essere molto più intelligente della media e che coglie ogni possibile occasione per ricordarlo al mondo. Fugge dai sentimenti e non cerca legami, è un eroe tormentato e sempre più fragile nella sua apparente perfezione.

Passiamo alla spalla, che non ha nulla da invidiare al portagonista: Watson, alias Martin Freeman. Altro attore di altissimo livello, perfetto nel ruolo del razionalissimo e umanissimo dottor Watson, l’unica persona che pian piano riesce a fare breccia nel cuore di Sherlock e probabilmente l’unico capace di perdonarlo e di sopportarlo nonostante tutto. E quando dico nonostante tutto, dico proprio TUTTO, perchè non è che sia facile passare sopra a certe cose…NO SPOILER.

Poi Lui, l’antagonista per eccellenza, quello dalla malefica genialità, che non smette mai di stupire. Quello che te lo sogni di notte e non sai mai davvero se sia un sogno o un incubo. Una lotta tra l’odio e l’amore che va avanti in eterno, ma alla fine vince l’amore. Sì, perchè in ognuno c’è un po’ un lato Moriarty e perchè un personaggio del genere non si può non adorare. Se poi lo interpreta Andrew Scott, con quella faccia da psicopatico che si ritrova (ovviamente in senso più che positivo), non gli si può dire niente se non GRAZIE DI ESISTERE.

Parlando di personaggi femminili, per quanto ben studiati, non reggono il confronto con i loro colleghi, anche se Molly e Mary sono due donne toste e molto, molto pazienti. Be’ e poi non dimentichiamo LEI, colei che tiene testa a Sherlock come pochi altri: Irene Adler. Intelligente e sensuale, folle e misteriosa…lo colpisce come tutte noi sogniamo di colpirlo e forse per questo a tratti la invidiamo a morte.

Non vi ho ancora convinto? Sappiate che non solo la regia è perfetta, ma che le puntate vi tengono incollati allo schermo con il cuore in gola e che ogni singolo attore regala performance indimenticabili, anche se magari compare solo per una scena. Preparatevi a ridere fino alle lacrime, a piangere come se non ci fosse un domani, a sentirvi speciali quando indovinate un decimo della soluzione di un mistero.

“Sherlock” non è solo indagini e misteri. “Sherlock” è amicizia, coraggio, amore, avventura, ansia, paura, crisi isteriche e “Ommioddiononcicreeeedo”.

Fidatevi, lasciatevi affascinare da tutta questa genialità. The game is on!

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