Fight Club: la bellezza dell’estremo

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Uno di quei film che ti manda in tilt il cervello e in cui niente è come sembra. Sono due ore che passano senza che tu te ne renda conto. Un Brad Pitt da urlo e un Edward Norton in forma smagliante. David Fincher alla regia che realizza un vero capolavoro. E poi la storia, una di quelle che non finisce con i titoli di coda, ma che ti lascia perplesso e pieno di domande.

La vicenda è raccontata dal protagonista, un uomo mediocre e con problemi di insonnia, che lentamente impazzisce sempre di più. Incontra una donna fuori dal comune, Marla, da cui inconsciamente è attratto, ma non se ne rende conto. E poi conosce Tyler, il suo opposto, uno bello, intelligente e che rifiuta le regole. Iniziano a fondare i “Fight club”, gruppi per uomini in cui ci si mena forte per liberarsi da tutto quello che si ha dentro. Il protagonista ha un’evoluzione sempre più evidente e, grazie a Tyler, inizia a tirare fuori una parte di sè che forse non sapeva nemmeno di avere. Poi la situazione degenera e diventa troppo grande per uno come lui. Inizia la parte che ti tiene con il fiato sospeso, che fa correre i tuoi cricetini come dannati alla ricerca di una spiegazione, che finisce in modo decisamente…esplosivo.

“Fight club” è un’ estremizzazione di ogni estremismo. Una lotta contro il capitalismo, colpevole di schiavizzare l’uomo e inserirlo in schemi predefiniti, che finisce per essere forse più dannosa del capitalismo stesso. E’ la lotta interna a ogni uomo stanco della monotonia della quotidianità e che vorrebbe lasciare tutto e dare una svolta alla propria vita. E’ la storia di un personaggio in bilico, che non sa più chi è e che cosa desidera davvero. Uno che sembra precipitare in eterno, ma che alla fine si rialza. Perché, nel bene e nel male, nessuno viene davvero distrutto per sempre. Tutti sono in grado di rialzarsi.

Se vi siete persi questo film fino ad oggi, non esitate a recuperarlo perché vi apre la mente e vi rovescia le vostre prospettive. E fa sempre bene essere sottosopra per un po’.

E mi raccomando…non fate come me, non parlate del Fight Club!

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